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Lo scorso giovedì 14 aprile, durante la mostra “Un anno di Emergenze” all’ex fornace del Naviglio Pavese (Milano), abbiamo realizzato una redazione aperta insieme all’associazione La grande fabbrica delle parole, che coinvolge bambini fra i 6 e gli 11 anni in laboratori di scrittura creativa. Non potevamo perdere l’occasione di far toccare con mano a queste menti piccole e brillanti un pezzo del nostro filo rosso e porre la fatidica domanda: “A cosa serve?”.

Le quattro storie emerse in risposta al quesito sono straordinarie e ve le proponiamo di seguito.

 

Michele

Una mattina strana la città si sveglia e trova un filo rosso e pensano chi l’ha messo? L’avevano messo i bambini o gli adulti sempre quella mattina un uomo disse alla città sono stato io tutti gli abitanti dirono perché l’hai messo?

Perché volevo fare una [città] ugualissima perché voleva misurarla. La famiglia Cinazzi pensava che era uno scherzo e quindi quello che aveva era una bugia.

La città lo toglie e lo butta nel mare e il filo si perde e il filo si incastra in una città di pesci. I pesci si svegliano e pensano che l’avevano messo gli altri pesci per fare uno scherzo e loro lo tengono nella città.

 

Petra

Una mattina una città di nome Ilaria si svegliò e trovò un filo rosso lunghissimo che l’avvolgeva. Questo filo rosso è stato messo da degli adulti, che volevano misurare la città perché ne volevano costruire una identica.

Ne volevano costruire una identica perché quella città era molto bella ma anche molto piccola e gli abitanti erano sempre di più. Gli abitanti della città si chiesero a cosa servisse: (uno scherzo, un filo degli equilibristi o un ragno gigante).

 

Irene

Era il 15 giunio quando nella città di hodworz in una casa si svegliò una bambina di nome Esmeralda, aprì le persiane e vide la città avvolta da un filo, la bambina sbalordita disse: “mio dio!! mamma papà venite a vedere!”.

I genitori si svegliarono, il papà spaventandosi corse sul balcone, aspettandosi che un ladro fosse entrato in casa. Ma arrivato si paralizzò vicino a sua figlia.

Il papà chiamò il comune che chiamò la polizia che chiamò gli extra terrestri che risposero “si siamo stati noi, perché sua maestà il re degli extra terrestri per il suo compleanno ha voluto una città e noi stavamo impacchettando il regalo”.

 

Angelica

Una mattina una città si sveglia con un filo lunghissimo che la avvolge l’anno messo tantissimi bambini volevano misurarla per costruirne una uguale perché cerano dei turisti che volevano abitare in quella città ma non c’era spazio la vogliono misurare per fare il giorno dopo una città usualissimo e le persone che vivevano lì pensavano magari lo volevano usare per fare più veloce per attraversare la città e per insegnarli a camminare sul filo.

 

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