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di Valentina Montisci

 

Da più di un mese Santa Maria della Misericordia ospita Emergenze ritratte. E in questo mese possiamo dire che l’ex chiesa ne ha viste davvero tante: concerti, musica a palla, foto, incontri, perfomance calligrafiche giapponesi. Ieri sera l’ospite atteso era Ilaria Drago. E il frastuono è stato sostituito dalla poesia. Il Collettivo Emergenze è così. Mai prevedibile.

Chi non conosce Ilaria non può aspettarsi la magia che vivrà. Chi non l’ha mai vista in scena non sa quale forza possa venir fuori dal suo corpo così esile. E questo è successo anche ieri. Chi non l’ha mai vista mentre aspetta e la guarda con il suo libro in mano non può sapere che da lì a poco il suo corpo sarà scosso da mille emozioni.

Ma quando pronuncia le prime parole non c’è più tempo per le domande, non c’è più tempo per i pensieri. C’è soltanto lei. Ilaria rapisce. Ti cattura con il suoi movimenti. Ti cattura con il suo sguardo che si trasforma, che sembra abbandonarla e che diventa lo sguardo delle donne che racconta. Le mani si muovono con eleganza e leggerezza. Disegnano percorsi nell’aria che arricchiscono le parole.

Ilaria ha rotto il silenzio dell’attesa con un pezzo bellissimo tratto da “Maddalena Maria” lasciando tutti attoniti per la purezza delle parole.

Poi un altro pezzo da Maddalena Maria, uno spettacolo potente che ha vinto i Teatri del Sacro e il premio del pubblico oltre a quello degli attori al Festival Voci dell’Anima, un pezzo da brividi che non fa sconti a nessuno.

E così sono arrivati gli applausi, i primi, forti, liberatori. Perché Ilaria emoziona senza darti tregua. Togliendoti il respiro.

Di seguito l’arringa contro il potere, affrontando il tema di Antigone.  Quindi per finire la Trilogia, che è contenuta nella raccolta di testi teatrali, è arrivata attesissima Simone Weil, con un pezzo sulla guerra. Incessante e violento, con dolcezza e ferocia. Da una parte la vita banale che si apre alla guerra per accettazione passiva, dall’altra l’amore…

Quindi un racconto che ha fatto piangere il pubblico. I pesci vagabondi, tratta da una storia vera introdotta da Antonio Cipriani, il presidente di Emergenze, che ha letto un frammento del Guardian del 2011. E quando Ilaria ha raccontato la sofferenza della piccola migrante che vedeva morire tutti i suoi compagni di viaggio anche il cuore dei più forti non ha retto e le lacrime hanno preso il sopravvento.

Per chiudere la serata – prima di un dibattito sul senso della cultura schiacciata tra indifferenza del potere e grandi eventi inutili – Ilaria ha scelto e letto alcune delle sue poesie, brevi, scintillanti, furibonde, erotiche.

 

0 commenti su “Il sussurro di Ilaria Drago fa tremare la Misericordia

  1. Bellissimo articolo ! Io conosco Ilaria Drago , e ho sentito le emozioni forti , leggendo l’articolo , come se fossi lì …. ad ascoltare ogni parola , a vedere ogni movimento , a sentire la stretta morsa allo stomaco delle emozioni…….della recita di alcuni brani di Simone Weil.
    Brava . Valentina

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