di Alice Kiddo
Mi chiamo Piergiorgio, spesso non sogno, se sogno non ricordo. Alto 1,76, costituzione normolinea, in generale mangio di tutto, ma solo se riconosco gli ingredienti. Ieri ho compiuto venti e otto anni e mi hanno trascinato al ristorante, ma io odio i piatti moderni. Piatti futili in cui il cuoco si diverte a mescolare le carte in tavola. Odio non capire al primo sguardo se c’è o no la senape, il burro o altri ingredienti barbari. Non che non voglia avvalorare il lavoro degli altri, ma se l’opera altrui è tutta vocata al depistaggio io non ci sto. Fin da subito devo capire il tipo di pomodoro utilizzato, se è: cuoredibue, francescano, vesuviano, costoluto, sanmarzano. Ecco ci tengo molto ai pomodori! Ho festeggiato con i miei amici e la mia famiglia, ma non con la mia fidanzata. Le ragazze di oggi sono delle disgraziate che comprano i doni su amazon. Ho sentito di una che ha spedito al moroso un pacco regalo, ha scelto per lui manette di pelle e acciaio e una raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini. La nonna è andata ad aprire la porta al corriere… e così, un po’ per curiosità un po’ per pettegolezzo, quel pacco l’ha aperto lei. Allora dico io: vedi quante figuracce mi risparmio! Magari la mia fidanzata mi avrebbe regalato “Kavafis – poesie erotiche illustrate” così infarto sicuro per la nonna! Oppure che so io uno di quei vibratori di coppia che comprano quelli di sinistra.
Sinistri come i cinesi comunisti. La mia invece è una famiglia nella norma. Mio padre mi ha regalato 50€. Mia madre niente, dice che mi ha donato la vita e mi deve bastare questo. Mia nonna un cappello di lana. Mio nonno un fumetto su Pertini, come se a me interessasse qualcosa di Pertini, Andrea Pazienza e tutte quelle menate. Ma prima parlavamo dei comunisti: un nuovo editto sancisce che il figlio unico non è più obbligatorio. Penso spesso ai piccoli cinesi che vivono la mia stessa angoscia, un’angoscia composta da una madre, un padre e quattro nonni tutti accalcati su una giovane vita. Oggi invece anche loro avranno diritto a fratelli e sorelle di sangue. Durante i presidi anti-immigrati abbiamo discusso del suffragio universale e di quanto questo abbia dato il colpo mortale alla famiglia naturale. Un uomo oggi decide di votare un partito, domani sua moglie non segue più la linea, magari legge quei giornaletti tipo “Donna Oggi” e poi vota di testa sua e ecco il patatrac! Non è più naturale! Oggigiorno non ci sono più le famiglie di destra e le famiglie di sinistra, ma solo famiglie confuse. Pensiamo ai figli: metti siano due, magari uno di loro è resistente a una giusta educazione, allora potrebbe mettersi in testa strane idee e potrebbe passarle a suo fratello. Il comitato centrale del partito comunista aveva scongiurato questa evenienza, purtroppo a breve anche loro non saranno più al sicuro. Il domani cinese vedrà quindi una famiglia naturale formata da un maschio, una femmina e due figli.
Vorrei che anche in Italia si arrivasse a questa armonizzazione dei costumi. Io, a differenza degli altri del movimento, odio i genitori che fanno figli unici. L’altro giorno l’ho detto a casa a pranzo ed è stato un plebiscito: tutti concordi sul fatto che il figlio unico è un figlio viziato. L’unica voce fuori dal coro mio nonno. Lui ci tiene sempre a precisare le sue teorie geopolitiche a tavola. Sembrerebbe che Pechino abbia abolito la politica della famiglia a tre e che si muoverà verso un più rotondo quattro per scuotere i consumi non più in corsa. Tutto questo solo ed esclusivamente per sollecitare un PIL barzotto – come dice lui.
La mia è una famiglia nella norma, ma mio nonno è particolare.